Certe persone sono spinte a incontrarsi da un filo invisibile che le lega, se dobbiamo credere alle canzoni di Taylor Swift e ai biscotti della fortuna. Io mi limito a scovare questi legami solo dopo, abituata dal mio lavoro a cercare indizi di una voce, di un’atmosfera o di un’epoca in un testo già compiuto e straniero.
Quentin Crisp e Tilda Swinton divennero volti familiari per me, nei lunghi mesi in cui scrissi la tesi di laurea su Orlando (il romanzo di V. Woolf e il film di Sally Potter). Li rivedo ancora passeggiare negli splendidi giardini di un maniero inglese, lui nei panni di un’anziana regina Elisabetta, lei un irresistibile Orlando ancora adolescente, che tiene al guinzaglio due cani longilinei.
Ho ritrovato entrambi, inaspettatamente, mentre traducevo la biografia di Luisa Casati che mi è capitata tra le mani grazie a Raffaele Notaro. La traduzione – La sua infinita varietà – è appena uscita per Edizioni La Conchiglia, ed è stata rifinita dalla rilettura, sempre preziosa, alla quale si è prestata Marzia Grillo mentre ancora ci lavoravo. Quentin Crisp firma una suggestiva prefazione in cui racconta del suo unico, fortuito incontro con Casati e delle affinità elettive che li legavano. Non solo: mentre mi documentavo in merito alla lunga scia di influenze che la marchesa ha lasciato nel mondo dell’arte e della moda, ho trovato anche un servizio fotografico in cui Tilda Swinton la incarna con miracolosa efficacia.
Nel frattempo, è arrivato Strega Off 2021, e la collaborazione con Raffaele si è intensificata grazie al podcast Grand Tour, che esplorava i libri finalisti del premio nella prospettiva di un viaggio letterario.
Infine, con il progetto APRI, io e Marzia abbiamo concepito l’idea di offrire alla marchesa un ultimo ritratto.
Ecco, non so se tutti questi fili invisibili siano tessuti dal caso o dalla predestinazione, ma spero producano sempre una bellezza dalla varietà infinita.